Shakespeare and Company, Sylvia Beach
(Neri Pozza, 2018 – trad. di E. Spagnol Vaccari)
Nel 1919, la Hogart Press di Virginia Woolf dava in pasto al pubblico i Poems di T.S. Eliot; a Praga Franz Kafka scriveva Lettera al Padre, pubblicata poi postuma nel 1952; lì vicino, Sigmund Freud continuava a scandagliare l’animo umano con Il Perturbante. Nella bella Parigi, il 19 novembre dello stesso anno, un’emigrata americana apriva il negozio di libri destinato a diventare il centro catalizzatore della famigerata generazione perduta degli anni Venti, la stessa che Hemingway celebrò in Festa Mobile, e di cui faceva parte. La libreria si chiamava Shakespeare and Company, la proprietaria Sylvia Beach. Continua a leggere