In ricordo di Marcel Proust

Si spegneva oggi 18 novembre, a Parigi, la voce incantata e memorabile di Marcel Proust, che con la sua Recherche ha cambiato la storia della
letteratura mondiale. Si potrebbero scrivere pagine e pagine riguardo la Marcel_Proust_1900capacità portentosa che quest’autore ha avuto di scandagliare l’animo umano in ogni sua sfaccettatura, di creare un mondo e di cambiare le vite di chi è coraggioso abbastanza da avventurarsi nella sua prosa intricata.

Noi abbiamo scelto di ricordarlo con un brano tratto dal quarto volume della Ricerca del tempo perduto, Sodoma e Gomorra.

“Anche quando non si tiene più alle cose, non è assolutamente indifferente averci tenuto, perché era sempre per ragioni che sfuggivano agli altri. Il ricordo di quei sentimenti, lo sentiamo presente solo in noi; e bisogna rientrare in noi stessi per contemplarlo. Non ridete troppo di questo linguaggio idealista, ma ciò che voglio dirvi è che ho amato molto la vita e che ho amato molto le arti. Ebbene! Ora che sono un po’ troppo stanco per vivere con gli altri, quegli antichi sentimenti, così miei, così personali che ho avuto, mi sembrano, e questa è la mania di tutti i collezionisti, molto preziosi. Apro il mio cuore a me stesso come una specie di vetrina, osservo a uno a uno tanti amori che gli altri non avranno conosciuto. E di questa collezione alla quale sono ora più affezionato che alle altre, mi dico, un po’ come Mazzarino per i suoi libri, ma, del resto, senz’alcuna angoscia, che sarà molto seccante dover lasciare tutto ciò.”

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