La nottola: la rubrica che esplora le penombre della cultura

“La nottola di Minerva inizia il suo volo soltanto sul far del crepuscolo”. È questa l’immagine che il filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel sceglie per rappresentare la sua concezione di filosofia: il volo di una civetta, un’attività crepuscolare che arriva sempre tardi rispetto alla realtà che intende spiegare, che per questo è incapace di guidare ma che al tempo stesso gode dei vantaggi della notte, nella quale scruta con i suoi occhi grandi e acuti: la calma, la tranquillità, il silenzio, la polvere delle emozioni non più agitata dai venti forti del giorno e della luce. Il compito della filosofia non è guidare la realtà, sed intelligere: comprenderla.

Questa rubrica, che non pretende di produrre comprensione dei massimi sistemi come la filosofia hegeliana e per questo si disfa del complemento di specificazione, si chiama solo “La nottola”. La rubrica cercherà di condividere con la metafora originaria, se non l’acume, almeno l’atteggiamento di fondo: cercare nella notte, lontano dai polveroni del mercato editoriale, dei libri rimasti nascosti, nelle penombre della cultura, o semplicemente terminati su sentieri interrotti, poco appetibili per chi è alla ricerca costante del nuovo, uno scrigno invece per i geologi del significato, che amano perdersi negli strati sedimentati di ciò che era.

Rifiutare nei principi la novità editoriale, le luci del palcoscenico, i quindici minuti di celebrità. Situarsi con coscienza nel paradosso di rendere attuale un libro inattuale, recensendolo e nella recensione trovare uno strumento di comprensione, non di propaganda. Senza tentare in alcun modo di trasformare o guidare la realtà (editoriale o meno), perché il libro, come la realtà per Hegel, è già scritto, compiuto. Tutto è già successo. Per manovrare il timone della nave del reale la filosofia, e così la nottola, arriva sempre troppo tardi. Per capire, invece, c’è sempre tempo.

Stefano Vernamonti

Illustrazione in copertina di Sara Dealbera

Lascia un commento