I 10 libri imperdibili del 2017

Il 2017 è stato un anno ricco di nuove entusiasmanti uscite e di affascinanti scoperte letterarie. Con l’avvicinarsi delle feste, quale idea migliore che regalare uno dei libri del momento ad amici e parenti?

In questo articolo abbiamo selezionato, tra i libri che abbiamo letto e recensito nel 2017, i 10 che più ci hanno coinvolti e stupiti. Speriamo che possano essere un’ottimo spunto anche per voi e che vi regalino travolgenti ore di lettura.

Il romanzo dell’anno: “L’Arminuta”, di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi, 176 pp.)

l'arminuta_copertinaDi quest’opera si è parlato ovunque per mesi: lettori esperti e lettori occasionali, lettori eruditi e lettori appassionati e persino chi di solito non è affatto un lettore concordano su quanto la storia dell’Arminuta sia avvincente e commovente.
La consacrazione definitiva è arrivata con la vittoria del Premio Campiello 2017, e proprio in occasione del nostro Speciale Campiello abbiamo avuto occasione di leggere questo romanzo. Ecco un estratto della nostra recensione:
“Il romanzo di Donatella di Pietrantonio narra una storia feroce e turbolenta, raccontata con grazia e senza una riga superflua. Ho letto quest’opera col cuore più che con la testa, divorandola in un giorno, e poi l’ho digerita poco alla volta, ho continuato a pensare ai personaggi e al corso che seguono le loro vite. Una voce così potente merita di essere ascoltata.”

Per gli amanti dei fumetti: “Macerie prime”, di Zerocalcare(BAO publishing, 192 pp.)

macerie prime_zerocalcareL’ultimo libro di Zerocalcare è in libreria e fumetteria solo da pochi giorni ma si è già imposto come una delle più rilevanti uscite del 2017.
Noi lo abbiamo letto tempestivamente ed ecco un assaggio di cosa ne abbiamo pensato:
Ciò che rende Zerocalcare qualcuno con un grandissimo talento è il fatto che esprime dolori e gioie di tutti, e lo fa con parole molto semplici e dirette, senza scorciatoie. Con Zerocalcare non ci si può aspettare di trovare metafore ardite o paroloni roboanti; la sua scrittura è diretta ed è uno schiocco di dita proprio vicino alle orecchie: ti sveglia, ti stupisce e poi ti infastidisce, ti crea quel leggerissimo dolore all’orecchio, un fischio di fondo che però tarda ad andarsene. Ecco, Zerocalcare è così: ti schiocca le dita vicino all’orecchio, ti dà l’input, poi tu fai il resto.”

Per i lettori d’avanguardia: “Lincoln nel bardo”, di George Saunders (Feltrinelli, 347 pp.)

9788807032547_quartaUna delle opere più discusse dell’anno, coraggiosa e speciale.
La sua fama è stata sancita dalla vittoria del Man Booker Prize 2017. Lo abbiamo scoperto proprio grazie a questo riconoscimento e ce ne siamo innamorati:
“Leggendo questo libro ho visto chiaramente l’immagine di un cimitero solitario, buio, tetro, popolato solo dalle tombe e dalla figura ricurva di un padre distrutto, affranto, che sa che non potrà mai più riabbracciare suo figlio. E ho pianto. Poi, ho visto anche questo cimitero popolarsi di anime dannate ma buone, tristi ma compassionevoli, ignare ma sagge, che con il loro aiuto hanno acceso fiaccole di speranza tutto intorno a questo povero padre e alla tomba del suo amatissimo bambino. Ho potuto ammirare il miracolo di vedere, per un’ultima volta, un padre abbracciare il figlio morto e dirgli addio; ho visto un figlio trovare pace nell’amore del papà che era venuto a salutarlo. E ho pianto ancora.

Per i malinconici: “Se mi tornassi questa sera accanto”, di Carmen Pellegrino (Giunti, 240 pp.)

65369vAvevamo già letto e apprezzato lo stile dell’abbandonologa Carmen Pellegrino, e la sua seconda opera non fa che confermarla come una delle voci più interessanti del panorama letterario nazionale.
Ecco cosa ne abbiamo pensato:
“Un romanzo sul declino che non si arrende, sull’inquietudine che desidera calmare sé stessa, sull’autenticità che declamiamo pur non vedendola, e sui riscatti che non devono necessariamente farsi eclatanti e splendenti per accadere, dato che in certi casi basta anche solo voler perdonare sé stessi per ritrovarsi sulla giusta strada.”

Per chi vuole andare sul sicuro: “La donna dai capelli rossi” di Orhan Pamuk (Einaudi, 272 pp.)

La-donna-dai-capelli-rossi-coverCosa c’è di meglio dell’opera di un Premio Nobel per regalarsi una lettura piacevole e suggestiva? Sebbene le opinioni su Pamuk siano discordanti, riteniamo che il suo ultimo romanzo potrà difficilmente deludervi.
Un estratto della nostra recensione:
Il racconto di Pamuk segue le vicende dei suoi personaggi in un intersecarsi di strade dai percorsi paralleli, contrari, speculari che tuttavia convergono tutti verso un unico punto di incontro: l’enigmatica donna dai capelli rossi. A lei è affidato il monologo finale che stende il velo consolatorio dell’arte sul dolore degli uomini: se per diventare liberi individui è necessario uccidere, metaforicamente o no, il proprio padre, questa figura femminile sembra offrire se stessa, ed il romanzo che porta il suo nome, a lenimento del senso di colpa del narratore e, probabilmente, del lettore. Ma questa è un’altra storia.”

Per i golosi: “Umami”, di Laia Jufresa (SUR, 250 pp.)

umami_copertinaQuesto avvincente romanzo d’esordio, approdato nelle nostre librerie direttamente dal Messico, ha come filo conduttore il gusto e i cinque sapori percepibili dagli esseri umani. Oltre che ad essere una lettura allettante per i buongustai, è anche una storia bizzarra e malinconica, raccontata in maniera corale.
Ne abbiamo detto:
” Ed è forse proprio nella tremenda e travolgente ricchezza di dettagli che l’autrice ha nascosto l’umami del titolo: umami è qualcosa che si addenta e il cui sapore si espande a partire dal centro della lingua, e le pagine di questo romanzo costruiscono una fetta di mondo così normale, densa e scoppiettante che non si può che rimanere incantati e sommersi dal turbolento scenario della vita che descrive.”

Per i ricercati: “Nella perfida terra di Dio”, di Omar di Monopoli (Adelphi, 204 pp.)

nella perfida terra di dio_copertinaNon accade tutti gli anni che Adelphi pubblichi un autore contemporaneo il cui nome non è famigliare ai più e non potevamo lasciarci scappare questo evento: abbiamo quindi provveduto ad intervistare l’autore in questione e abbiamo letto con piacere il suo romanzo.
Qui un assaggio di ciò che ne abbiamo pensato:
“Nell’alternarsi di passato e presente, la lettura scorre vorticosa. Le storie dei vari personaggi si scoprono intrecciate, gli eventi del prima diventano pian piano la chiave di interpretazione di ciò che accade nel dopo, ricomponendo il tortuoso mosaico delle vicende tassello dopo tassello, dando risposta ai dilemmi lasciati sospesi.”

Per i sognatori: “Exit west”, di Mohsin Hamid (Einaudi, 160 pp.)

9788806233884_0_0_0_75Questo breve romanzo di Mohsin Hamid è riuscito nel difficile intento di dividere nettamente le opinioni dei suoi lettori tra chi lo ha amato e chi lo ha odiato.
Noi apparteniamo alla prima categoria e ci risulta difficile comprendere la seconda, aspettiamo che lo leggiate anche voi per scoprire dove vi collocherete.
Vi incoraggiamo con queste parole:
Exit West è la prova che un romanzo sensibilizzante e necessario non deve necessariamente essere un’opera noiosa o di genere che la escluda dal novero dell’alta letteratura, come troppo spesso si tende a pensare. Hamid ha scritto un libro che ha la crudezza e la precisione del reportage e gli slanci surreali di un romanzo fantasy, avvincente quanto un racconto d’avventura e tagliente come solo le grandi opere sanno essere.”

Per gli amanti dei racconti: “I rifugiati”, di Viet Tanh Nguyen (Neri Pozza, 224 pp.)

i_rifugiati_01_1Il Premio Pulitzer 2016 Nguyen, che avevamo già recensito qui, ritorna in libreria con una raccolta di racconti significativamente dedicata ai rifugiati in tutto il mondo.
Lo abbiamo recensito e vi lasciamo un estratto della nostra opinione:
“Anche laddove la guerra non rappresenta la tematica centrale della storia, questa continua a vivere in quei personaggi che ne hanno fatto esperienza diretta. Uno dei grandi talenti di Nguyen è l’essere riuscito a integrare una comune esperienza traumatica nel vissuto individuale di ogni singolo personaggio, lasciando che questo si mescoli alle mille altre vicende personali, al contesto narrativo e ai legami relazionali. Così che alla fine la guerra riesce comunque a emergere nelle sfumature caratteriali di chi l’ha vissuta.”

Per i fan dell’onirico:  “Prendiluna”, di Stefano Benni (Feltrinelli, 224 pp.)

prendiluna_benniL’ultimo romanzo di Stefano Benni non può mancare nella raccolta delle uscite del 2017 che più abbiamo amato.
Ecco un estratto della nostra recensione:
“Attraverso uno specchio capace di distorcere quello che crediamo di conoscere, ci si addentra pagina dopo pagina in un labirinto fatto di crudeltà umana, di dolcezza dell’infanzia, di invenzioni frizzanti, di allusioni sessuali, di paradossi, di tecnologia, di verità dette a mezza bocca, di ironia tagliente, di un presente che conosciamo a memoria e che stentiamo a riconoscere, camuffato com’è sotto tanti strati di immaginazione e di rielaborazione.”

 

Loreta Minutilli

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