L’Ircocervo n. 4 è online!

copertina L'IRCOCERVO 4È strano pensare che L’Ircocervo esca in un periodo in cui il paese è in quarantena, soprattutto perché nel mentre succedono – e sono successe – mille altre cose, la vita non  si ferma, e certamente non si è fermato il lavoro necessario per arrivare alla pubblicazione del quarto numero della rivista. E così ora eccolo qua, direttamente sui vostri schermi: anche questa volta L’Ircocervo è pronto a portarvi in giro per il mondo, in un tour tra storie che a volte sembrano quasi rasentare l’inconcepibile, altre volte richiamano il lato più vero della quotidianità, spaziando tra generi, stili e immaginari.

Il viaggio comincia metaforicamente a Venezia, dove è ambientato lo splendido Overture di Emanuela Canepa, Gaspara sull’acqua. Un delicato racconto in cui l’autrice mette a nudo l’interiorità di Gaspara, dalla sua infanzia fino all’età adulta, sulle acque della laguna.
Per la sezione Racconti Erranti voliamo invece in Uruguay con un racconto di Lalo Barrubia. Elena Bogni ha tradotto per noi L’angioletto, dolcissima storia di un uomo senza più certezze, la cui vita precaria viene però illuminata dalla presenza di un angelo terreno: la sua vicina di casa.

Anche questa volta la selezione di racconti apre una finestra su mondi ed esperienze lontanissime tra loro, affrontando le tematiche più disparate con voci sempre diverse.
Si comincia con Un leggero fastidio, che racconta in toni ironici il tema della malattia. Quella che inizia come una semplice prostatite si trasforma pian piano per Mirco in un vero e proprio incubo, in un racconto incisivo e calzante che sa sempre come alternare alla disgrazia il tocco di un leggero sorriso.
Il dio disintegratore ci porta invece lontano nel tempo e nello spazio per raccontare le disgrazie di una divinità decaduta, una narrazione al tempo stesso intensa e divertente, realistica nella sua plausibilità e assurda per i suoi risvolti più paradossali.
Con Teoria di Amsterdam voliamo invece in Olanda, nell’ambiente bohémien di un club cinefilo, una realtà che sembra essere ormai al di fuori del tempo, avvolta in una delicata atmosfera nostalgica.
La raccolta si conclude infine con La vergine Maria, che attraverso una narrazione profondamente introspettiva s’immerge in un racconto intenso e a tratti davvero sofferto: la storia di una donna pronta a rinunciare a tutto quello che possiede, prendere un autobus e scomparire per sempre.

Vi affidiamo queste sei storie sperando vi tengano compagnia e vi illuminino un po’ la giornata, come è stato per noi. Il numero è disponibile gratuitamente QUI.
Buona lettura!

Anja Boato

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