I consigli di lettura del Rifugio dell’Ircocervo per l’estate 2024

Qui al Rifugio dell’Ircocervo, come ogni anno, è tempo di vacanze estive: l’Ircocervo è già pronto a partire per esotiche località vacanziere e speriamo che anche per voi l’estate possa essere un momento di evasione. Per accompagnarvi durante il mese di agosto durante le vostre vacanze reali o fantasticate, la nostra redazione ha preparato alcuni consigli letterari legati ad alcune località di viaggio. Dal mare alla montagna, passando per località europee e transatlantiche, i libri ci concedono la possibilità di viaggiare con uno sguardo più profondo sul territorio e sulla sua storia.

In Costa Azzurra con I Fitzgerald
(a cura di Eleonora Mander)

La Costa Azzurra non esisterebbe così com’è nel nostro immaginario, se un gruppo di ricchi
americani non avesse iniziato a nuotare tra le sue onde e ad arrostirsi sotto il suo sole quando ancora la tintarella non andava di moda. Tenera è la notte ha inizio in quegli anni, nel silenzio primordiale della risacca e delle cicale. Uno psichiatra e la sua giovane moglie polarizzano intorno a loro le vite dei sonnacchiosi ospiti di un hotel. Sono belli, magnetici, e dannati. In queste due figure, Fitzgerald condensa dapprima i Murphy, una coppia di amici, per poi sostituirli con l’esperienza personale sua e di Zelda. Il genio creativo di Scott e Zelda è stato influenzato da questo tratto di Mediterraneo: lo dimostra la luce verde del faro di Gatsby, ispirata dal faro di Antibes, e Pietro Citati in La morte della farfalla.

A Ventimiglia con Francesco Dentice
(a cura di Enrico Bormida)

copertina di Egnocus e gli Efferati, di Fabrizio Dentice, Adelphi,

Per chi invece si trovasse a trascorrere le vacanze al di qua del confine di Ventimiglia, sulla costa ligure, tra sentieri cosparsi da flora mediterranea, falesie, vigneti che si tuffano nel mare e spiagge assolate e affollate, la lettura ideale è  Egnocus e gli Efferati di Fabrizio Dentice  (Adelphi, 1987). Un romanzo che mescola il poliziesco con la favola, che parte dall’annuncio di un rapimento da parte di «efferati delinquenti» con «vizi costosi e bisogno di denaro» e fa un ritratto lucido e sarcastico dell’alta società di Genova e del golfo del Tigullio, con una scrittura ironica e un registro che varia improvvisamente dall’aulico al volgare. Sulla scena personaggi come Egnocus, il bambino amico di tutto il regno animale,  un detective che svolge il ruolo di Cupido, il gorgo Serafino, e il pirata Gelsomino, si alternano con il ritmo veloce di corse in motorino sull’Aurelia. 

In Salento con le prèfiche
(a cura di Giacomo de Rinaldis)

Quello di cui vi parlo non è un luogo ben definito: i confini del Salento – lingua di terra tra lo Ionio e l’Adriatico all’estremità meridionale della Puglia – sono oggetto di diverse teorie. Il libro che racconta questo spazio indeterminato e periferico non è un vero e proprio libro: Canti di pianto e d’amore dall’antico Salento raccoglie per iscritto l’attività delle prèfiche, le donne che piangevano i morti per professione in una lingua arcaica dall’origine misteriosa – il grico – chiedendo alla morte, Tanato, il ritorno degli scomparsi dal luogo in cui nessuno è visto e nessuno vedeSe siete in vacanza nel Salento vi metterete così in ascolto della vera voce di questa terra, oggi ricoperta dal frastuono turistico.

Nei Paesi Baschi con Fernando Aramburu
(a cura di Beatrice Palmieri)

I Paesi Baschi sono una meta perfetta per un roadtrip all’insegna del surf e del trekking. Da
Bilbao a San Sebastián, strade immerse in verdi valli attraversano villaggi di allevatori che, man mano che si scende verso la costa, diventano borghi di pescatori. Decidi di fare sosta in una delle tante taverne di paese e, mentre mangi pintxos e bevi un calice di Txakoli, non puoi non leggere Patria, di Fernando Aramburu. Ambientato nelle province di Guipúzcoa e Vizcaya, Patria è un romanzo famigliare la cui storia nasce proprio nelle taverne: è lì che lo Txato e Joxian, amici inseparabili e padri di famiglia, si riuniscono dopo le giornate di lavoro. È lì che si incontrano, anche, i militanti dell’ETA, organizzazione terroristica di cui fa parte il figlio di Joxian e di cui è vittima lo Txato. Patria è un romanzo brillante e coinvolgente sulla storia di due famiglie comuni spaccate dalla lotta armata che ti farà approfondire la storia recente (ETA si è sciolta nel 2018) di quella regione della Spagna: l’Euskadi, nella affascinante lingua locale.

Nelle Langhe con Beppe Fenoglio
(a cura di Saverio Mariani)

Nei giorni soleggiati di agosto i colori delle Langhe sembrano innestarsi l’uno nell’altro; attraversare i saliscendi delle colline con un’auto è un esercizio rilassante, quasi di abbandono. Quei profili collinari – non certo identici a quelli descritti nel libro – si fanno però apprezzare alla vista e, a volte, anche la guerra sembra lontana. Ne Un giorno di fuoco, il primo libro postumo di Beppe Fenoglio, la guerra non è mai la protagonista e i racconti (che Fenoglio stesso definì del parentado) si soffermano sulle storie singolarissime di chi le Langhe le ha trasformate con il lavoro. Sono vicende che Fenoglio ha sentito raccontare da ragazzo e che, più maturo, ha utilizzato come materiale narrativo mostrando come in ogni cosa si possano intravedere, in controluce, elementi universali.

Tra i castelli del Nord Europa con Karen Blixen
(a cura di Alessia Angelini)

copertina di Ehrengard, di Karen Blixen, Adelphi

Questa estate viaggiate in qualche località, magari centro- o nordeuropea, piena di castelli e l’immaginario da principessa Disney vi ha stufato? Allora portate con voi Ehrengard, della scrittrice danese Karen Blixen, più famosa per titoli come le Sette storie gotiche: piccolo e tascabile, questo racconto lungo vi delizierà con cortese ironia e una certa abilità seduttiva.

A Los Angeles con Bret Easton Ellis
(a cura di Ginevra Portalupi Papa)

copertina del romanzo Le schegge di Bret Easton Ellis, Einaudi

La città del cinema, della fama, del lusso sfrenato, dei sogni – e delle finzioni – che si fanno realtà, ma anche la città dei serial killer, delle sette, delle droghe, degli eccessi: tutto questo è Los Angeles nell’immaginario, tutto questo non è solo il contesto, ma la sostanza dell’ultimo romanzo di Bret Easton Ellis, Le schegge. Uno pseudo-memoir di 700 pagine – ideale mattone estivo – in cui uno scrittore affermato di nome Bret Ellis racconta l’estate e l’autunno dei suoi diciassette anni, sconvolti da una serie di avvenimenti terrificanti.
L. A.,1981: il giovane Bret è alle prese con la stesura del suo primo romanzo e la costruzione della propria maschera di ragazzo «visibilmente partecipe» delle dinamiche del suo gruppo di amici alla Buckley, scuola riservata ai rampolli dello star system e dell’upper class losangelina – bellissimi, ricchissimi, sballatissimi, privi di figure adulte di riferimento –, quando gli equilibri di queste relazioni fasulle sono infranti dall’arrivo di un nuovo compagno di classe. Nel frattempo, la città è travolta da un’ondata di effrazioni, rapimenti, omicidi raccapriccianti firmati da un serial killer.
Terrore, ossessioni, desideri repressi ed esacerbati animano il racconto di Bret, che non cela il proprio ruolo di burattinaio e profeta della storia, rivelando più e più volte le regole del gioco che lui stesso sta creando, in bilico tra realtà effettiva e immaginata – siamo nella città della finzione, dopotutto.
E siamo anche nella città delle autostrade: la spazialità tentacolare di L. A. – un groviglio di arterie che i protagonisti percorrono strafatti fino ad ottundersi i sensi – diviene immagine stessa della morsa in cui questi «dèi greci adolescenti» rischiano di rimanere intrappolati. Nel desiderio disperato di diventare adulti, infatti, man mano che il tornado degli eventi li trascina sul fondo, la possibilità di rimanere cristallizzati per sempre in quella giovinezza apparentemente invulnerabile si fa sempre più concreta.

Al Cairo con Noor Naga
(a cura di Loreta Minutilli)

Piramidi, spiagge incontaminate, distese di dune a perdita d’occhio… l’Egitto è una meta di viaggio che si nutre di un immaginario molto preciso, ma anche una terra dalla storia recente tumultuosa e piena di ferite. Per chi vuole approcciare un viaggio nella capitale con uno sguardo più profondo sul contesto storico e politico, il libro giusto da mettere in valigia è Come dividere una pesca, opera d’esordio di Noor Naga.
Una giovane donna decide di lasciare la sua vita agiata negli Stati Uniti per cercare le sue origini al Cairo, città d’origine dei suoi genitori. L’incontro tempestoso e passionale con un ragazzo proveniente da un villaggio rurale dell’entroterra la costringe a mettere in discussione il suo sguardo privilegiato sulla città e il senso stesso della sua scelta. Mentre nel rapporto tra i giovani si alternano tenerezza, possessione e rabbia, l’immagine della città muta tra meraviglia e spavento, in un intreccio che lascia più domande aperte che risposte.


In treno con Janne Teller
(a cura di Anja Boato)

Vi vedo, vacanzieri illusi, con la vostra valigia semivuota pronta a ospitare i souvenir del rientro, il quadernino con gli appunti su tutte le cose che dovete assolutamente fare nella vostra unica settimana di ferie, prima che sia troppo tardi, prima di sprecare anche questa occasione; e vedo anche voi, comitive infervorate, amici con gli occhiali da sole o famiglie con le sacche piene di secchielli di sabbia. Lo so che una volta arrivati a destinazione non avrete il tempo di leggere niente. E allora il libro che dovreste portarvi dietro è proprio questo: Niente.
Lo finirete nel tempo di due fermate del Frecciarossa, in quell’attimo di silenzio di cui siete tanto felici quanto annoiati. Troverete Pierre Anthon, un novello barone rampante che un giorno decide di salire su un albero per non scendere più, perché nulla al mondo ha senso. Scoprirete i suoi giovani amici, una comitiva mossa dal grande obiettivo di dimostrare a Pierre Anthon che un senso, invece, esiste eccome, e che per farlo è disposta a sacrificare tutto ciò che ha di più caro al mondo.
In poche pagine vi farete trascinare da un ciclone vorticoso da cui non riuscirete a liberarvi fino a quando non avrete raggiunto l’ultima pagina. Ma a quel punto il treno sarà già arrivato a destinazione.

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