Viaggio nel Mondo Piccolo di Giovannino Guareschi

La storia comincia subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, in un paesino imprecisato della Bassa*: il meccanico Giuseppe Bottazzi, detto Peppone (nomen omen) è stato eletto sindaco. Non sarebbe un evento eccezionale, se Peppone non fosse il primo sindaco comunista del paese. Eppure l’orientamento politico del sindaco sarebbe un problema, se il parroco fosse un ometto mingherlino, accomodante, interessato soltanto alle anime e alle preghiere; ma Don Camillo è un uomo di tutt’altra pasta: battagliero, atipico, non intende lasciare campo libero ai “bolscevichi”.

Il demiurgo di questo universo è una figura eccezionale nel panorama letterario italiano del dopoguerra. Giovannino Guareschi (1908-1968) comincia giovanissimo a lavorare come correttore di bozze, giornalista, illustratore, ma è soltanto a partire dal 1945, di ritorno dai lager nazisti, che fonda il settimanale “Candido”, su cui pubblicherà la maggior parte dei racconti (da lui stesso illustrati) poi confluiti nei libri su Don Camillo e il Mondo Piccolo.

Giovannino_Guareschi
Giovannino Guareschi

Per tutta la vita Guareschi si dedica alla lotta politica, non soltanto trasfigurandola nella rivalità personale fra don Camillo e Peppone. Guareschi conduce le sue battaglie dalle colonne del “Candido”: a favore della monarchia nel 1946, viene condannato una prima volta nel 1950, per una vignetta ritenuta vilipendiosa verso l’allora presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, e una seconda volta nel 1954, dopo un controverso processo che lo vede contrapposto ad Alcide De Gasperi.
Scorrendo la biografia di Guareschi, stupisce inoltre la rarità di nomi e contatti illustri. Se ne trae l’impressione che l’autore operasse al di fuori dei salotti letterari, lontano dal circuito della Grande Letteratura. Ciò nonostante, risulta uno degli scrittori italiani più letti al mondo, con circa 20 milioni di copie vendute. Fu anche candidato al Premio Nobel per la Letteratura.

Questa popolarità non rappresenta una motivazione per leggere Guareschi. In realtà, nelle opere dello scrittore emiliano c’è tutto un mondo da scoprire. La celebrità dei film incentrati su don Camillo e Peppone (cinque, più un sesto incompiuto) è senza dubbio meritata, ma si perde, nella versione cinematografica, la varietà di sentimenti ed eventi che caratterizza la produzione letteraria di Guareschi.
Don Camillo e Peppone sono diventati, negli anni, un duo iconico, simbolo della lotta fra comunismo e “reazionari” e, quasi, stereotipi della gente della Bassa, uomini dalle idee e dai contrasti forti. Ma, pur essendo importantissimi, essi sono soltanto una parte del Mondo Piccolo creato dallo scrittore Giovannino Guareschi: un mondo “piccolo” soltanto geograficamente, compreso fra il Po e i paesi vicini.

All’interno di questo contenitore si muovono i personaggi più disparati, uomini donne e bambini talvolta descritti con tratti quasi caricaturali, talvolta commoventi nella loro umanità.
Ricorda, per certi versi, la poesia di Giuseppe Pascoli – la stessa attenzione al paese, alla campagna, a un’umanità apparentemente minore, ma che sorprende poi compiendo grandi slanci e azioni eroiche.
Ci sono poi i forestieri, che irrompono e portano il Mondo Grande all’interno del Piccolo. Spesso l’apparizione di uno straniero implica un debito da saldare o un conto da chiudere con il passato, un ricambio d’aria.

I racconti toccano le tematiche più varie: si va dalla commedia al sovrannaturale, dal romantico allo sportivo, ma l’impronta di Guareschi è sempre riconoscibile: si disegna così un territorio di estati roventi e inverni nebbiosi, di “omacci” che girano per le campagne e ragazzi che si innamorano all’ombra della chiesa. È un mondo a volte rassicurante, dove il buonsenso della gente prevale sulle assurdità della politica e dell’odio, a volte inquietante, dove cani neri ululano accanto al padrone defunto e i morti e i vivi si incontrano sulle strade di campagna.
Nel Mondo Piccolo si respira un’atmosfera quasi fiabesca: l’assenza di riferimenti geografici precisi (la località “Torricella”, i nomi dei poderi sono i pochi luoghi identificati con chiarezza; si palerà poi soltanto di “la città”, “il borgo”, “il paese”) fa sì che le storie del Mondo Piccolo avvengano ovunque e da nessuna parte.

Vale dunque la pena di riscoprire Guareschi? È spesso considerato un autore di bassa qualità, eppure vi consiglio di dargli una possibilità: così come i suoi personaggi sono persone umili, ma capaci di grandi slanci, i suoi racconti, che solitamente divertono, possono raggiungere un’inattesa e sorprendente profondità.

Sonia Aggio

*Padana ed emiliana

1 Comment

  1. La tua chiusa mi trova d’accordo: è spesso e purtroppo reputato autore di bassa qualità. Io ho imparato a sillabare sui testi di Guareschi ed è il mio narratore italiano preferito di sempre. Nei film doveva essere lui a interpretare Peppone e Gino Cervi avrebbe dovuto essere Don Camillo 🙂

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