Cara censura, torna, e fai presto

Censura Subito!!!, Ian F. Svenonius
(NERO Editions, collana Not, 2019 – trad. V. Raimo)

Censura subitoAbbiamo bisogno della censura. Vivere in un mondo in cui ognuno è libero e capace di realizzare ogni suo desiderio fa schifo: erano belli i tempi in cui esistevano re e dittatori che decidevano cosa poteva essere detto, quale arte poteva essere perseguita e quale musica ascoltata, e chi non obbediva finiva alla gogna. Con la censura, il mondo era un posto migliore e l’uomo un essere più sano e felice.

Censura subito!!! È il Vangelo anticapitalista secondo Ian F. Svenonius, ex punk della scena underground americana degli anni ’80; a metà tra accesissimo pamphlet e trattazione di contro-storia della musica rock, di internet e della società occidentale tutta, questo “saggio di saggi” sarà anche il meno scientifico e roccioso tra tutti quelli pubblicati da NERO Editions fino a oggi, ma tra gli appassionati è già un’opera di riferimento.

La cultura è oggi niente più che merce, e di bassa qualità: le radio rigurgitano continuamente canzonette frivole e antieducative, le sale cinematografiche sono piene di pellicole che rasentano «la pornografia pro-tortura»; persino la stampa ha tradito il suo primario ruolo funzionale all’informazione, diventando la forma di intrattenimento più becera di tutte… E l’arte è qualcosa con cui i signori della guerra e del capitale si servono per apparire belli e santi in pubblico, proclamandola più che mai libera e pura. Tutto questo deve finire. «BANNA, BRUCIA, ABOLISCI!» Il genere umano deve avere il coraggio di far partire una guerriglia-censura dal basso, che faccia terra bruciata di tutto l’intero sistema culturale occidentale, il quale non è altro che un enorme marchingegno di cui le èlite mondiali si servono per mantenere il potere. Per riprendere il controllo sulla propria arte, l’uomo deve rifiutare tutto ciò che gli viene propinato dall’alto: la censura è la bussola che può ridare le giuste coordinate all’espressività umana.

E se questo non basta, ci sono tanti altri insidiosi mostri che tengono sotto scacco la nostra felicità e il nostro giusto e legittimo benessere: per esempio Internet, covo dei più apocalittici violatori di ogni nostra intimità che cerca quotidianamente di santificarsi attraverso il bel servizio di Wikipedia; il sodalizio Apple-Ikea che, attraverso la sua ipermoderna filosofia «less is more», cerca di sfaldare ogni coppia affettiva del mondo occidentale solo per guadagnare di più – può sembrare esagerato, è vero, ma intanto è risaputo che andare nel paradiso del mobile svedese aumenta vertiginosamente i litigi di coppia; o, ancora, il twist, il primo ballo “da solista” che ha sgretolato non solo ogni dionisiaca abitudine dei balli collettivi, ma ha inaugurato una società che vede il sesso come scarno momento di piacere già schematizzato in posizioni e tempi, spogliandolo di ogni fascino e autenticità.

Questi sono solo alcuni dei pensieri contenuti in Censura Subito!!!, ma la linea teorica su cui Svenonius si muove lungo tutto il libro è una sola: che l’uomo si riappropri di ciò che il capitalismo neoliberista gli ha sottratto mentre lo convinceva che stava facendo il suo bene, che se lo riprenda nel più feroce e radicale nei modi. La tecnologia, la cultura, i servizi con cui affrontiamo ogni giorno la nostra vita e le nostre stesse abitudini quotidiane non sono altro che prodotti di un sistema che vuole spremerci fino all’ultima goccia di sangue, all’ultimo centesimo, all’ultimo cookie; la lotta al contemporaneo è un argomento che ha cominciato solo da poco a essere posto al centro del dibattito politico e filosofico, e sta trovando sempre più spazio, forse proprio perché solo ora la civiltà umana (occidentale e non solo) sta finalmente acquisendo la coscienza critica adatta.

Censura subito!!! si inserisce benissimo in questo discorso, costituendo una voce che dice al mondo quello che vuole dire, senza timore né mezzi termini; Svenonius è dissacrante fino alla maleducazione, così feroce e convinto da sfiorare il fanatismo e l’allucinazione complottista, e allo stesso tempo pare circondato di quell’aurea che circonda i più grandi esperti e intellettuali, quando si pronunciano – i capitoli in cui sviscera la storia del rock e della musica indie americana sono dei veri gioielli. In definitiva, questo è un libro divertente che offre ottimi spunti di riflessione.

Michele Maestroni

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