L’attivismo come antidoto alla solitudine nell’esordio di Marina Milani

Erba verde è il nostro letto, Marina Milani
(8tto Edizioni, 2024)

Quale sarà il ruolo della narrativa nella costruzione del futuro che ci aspetta? Qualche tempo fa ci siamo chiesti in un articolo in che modo la letteratura utopica e solarpunk potranno fornire un supporto concreto per immaginare un futuro positivo e desiderabile. Aggiunge un nuovo tassello alla discussione Erba verde è il nostro letto, romanzo d’esordio di Marina Milani in libreria da qualche mese per 8tto Edizioni. Se la letteratura solarpunk ci ha abituati a trame proiettate nel futuro, Milani sceglie di esplorare temi come il cambiamento climatico, l’eco-ansia e l’attivismo interrogando il passato.

Jonas, un ventenne riservato oppresso dal lockdown del 2020 e dalle aspettative della sua famiglia, decide di alleviare la noia delle lunghe giornate di reclusione nella villa di famiglia a Bergamo raccontando all’amica Stella la straordinaria storia della vita del bisnonno, famoso botanico e patriarca di una famiglia strampalata. Il romanzo si sviluppa quindi in forma epistolare, seguendo il flusso delle mail che Jonas invia a Stella e ad altri amici.

Le piante fin da subito si rivelano le grandi protagoniste della storia: il bisnonno Hasso, infatti, oltre ad avviare una solida azienda vivaistica, ha cominciato in vita una florida coltivazione di piante tropicali ed esotiche, la cui gestione è sempre più difficile a causa dell’aumento della temperatura. Jonas è l’unico, tra gli eredi in vita di Hasso, ad avere a cuore la sorte della Grande Serra e ritiene che sia un suo preciso dovere dedicare la vita a prendersene cura.

Le rocambolesche avventure di Hasso sono quindi funzionali a raccontare e guidare l’incerto presente di Jonas. Nel flusso di email emergono presto le circostanze in cui Jonas e Stella si sono incontrati in occasione del Forum di Davos del 2020, evento a cui entrambi hanno partecipato insieme al movimento Fridays for Future. L’attivismo climatico rappresenta per Jonas l’unico punto di contatto con un mondo di cui, per il resto, si interessa poco, e che, ne è convinto, si cura molto poco di lui.

«Di lì a poco, quel cambiamento climatico, su cui ero stato messo in guardia ma di cui non mi ero fatto ancora un’idea precisa, si sarebbe manifestato con una certa furia apocalittica anche nella mia vita reale».

Jonas è un narratore appassionato e inaffidabile della storia del bisnonno e della propria. Lo scopo dichiarato delle sue mail è fornire a Stella, aspirante scrittrice di romanzi solarpunk, il materiale per scrivere una storia ispirata alla sua famiglia. Ben presto però la ricchezza e il lirismo dei racconti di Jonas si spinge oltre la semplice descrizione dei fatti e lui stesso diventa scrittore e artefice della vicenda, avvicinandosi in modo sempre più intimo e doloroso alla figura di Hasso, un uomo così grandioso e inarrivabile da non aver lasciato, a quanto parrebbe, neanche una briciola di felicità possibile per i suoi eredi. Separarsi dalla mitizzata figura del bisnonno è per Jonas un momento formativo e terapeutico, un passaggio necessario per potersi dedicare totalmente alla propria storia.

L’autrice si muove con maestria tra diversi registri e temi, alternando le verbose e appassionate descrizioni di Jonas della vita della sua famiglia al confine tra Svizzera e Italia all’inizio del secolo con le avventure quotidiane nel presente di un gruppo di ragazzi che cerca di conquistarsi un posto soddisfacente nel mondo. Tra avvincente saga famigliare e delicato romanzo di formazione, Erba verde è il nostro letto incuriosisce e incatena i lettori fino all’ultima pagina.

Il più grande pregio dell’opera è la precisione con cui l’autrice nomina e racconta alcuni temi cruciali per la generazione di Jonas, come l’eco-ansia, l’identità di genere, la paura del futuro e la difficoltà di emanciparsi da famiglie ingombranti. Soprattutto, Milani individua con grande sensibilità l’origine della solitudine giovanile, una condizione che ha poco a che fare con l’assenza di persone e legami e racconta molto invece del senso di impotenza e frustrazione delle nuove generazione davanti alla crisi climatica e all’incertezza del futuro. Per i giovani protagonisti di Erba verde è il nostro letto l’attivismo è l’antidoto a questa solitudine, una condizione necessaria per stare insieme oltre le parole e costruire legami basati su un’idea comune di futuro. Dopotutto, cosa c’è di più solarpunk dell’agire nel presente per costruire un futuro desiderabile?

Loreta Minutilli

Immagine in copertina da Pixabay

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