Una biografia tessile per Frida Kahlo

Un nastro attorno a una bomba, Rachel Viné-Krupa e Maud Guély
(WoM Edizioni, 2023)

Non esiste arte più squisitamente femminile, nel senso che, per essere il più seducente possibile, si presta volentieri a farsi di volta in volta assolutamente la più pura e assolutamente perniciosa. L’arte di Frida Kahlo de Rivera è un nastro intorno a una bomba.

Un nastro attorno a una bomba

La biografia di Frida Kahlo scritta da Rachel Viné-Krupa e illustrata da Maud Guély prende il suo titolo da una definizione dell’arte della pittrice messicana scritta da André Breton in occasione di una mostra del 1939 a Parigi. Il libro si presenta come una biografia tessile, utilizzando gli abiti di Frida Kahlo e i loro cambiamenti nel corso della vita per raccontare le tappe fondamentali della sua storia personale e artistica. Si passa allora dai completi maschili indossati in giovinezza agli abiti voluminosi da tehuana che compaiono quando Frida si sposa con Diego Rivera.

L’opera è suddivisa in capitoli che coprono intervalli di alcuni anni. Ogni capitolo – e ogni fase della vita di Frida – è accompagnato dalle illustrazioni di Maud Guély, che fanno riferimento contemporaneamente agli abiti e ai dipinti di Frida, combinandoli in una rielaborazione grafica simbolica e personale. Del resto, l’arte stessa di Frida Kahlo non si limita ai dipinti, ma la scelta del vestiario e il modo in cui gli abiti entrano a fare parte della pittura indicano che non esiste un’arte a compartimenti stagni, ma tutto si mescola, tutto diventa arte. La figura di Frida, sia sulla tela che nella vita reale, viene usata dall’artista come parte fondamentale dell’espressione artistica, come testimoniano i numerosissimi autoritratti nella sua produzione, che vengono citati nella biografia.

La narrazione della vita di Frida Kahlo procede quindi su due binari paralleli: il testo che racconta i fatti e le illustrazioni che danno suggestioni visive, accennano ai quadri senza mai mostrarli del tutto.

Proprio per questa natura ibrida della materia trattata e per questa comunicazione costante tra varie forme d’arte, tra la scrittura e il mondo tessile, WoM edizioni ha deciso di presentare il libro confezionato con un nastro rosso intorno (lo stesso che ritorna come elemento grafico nel frontespizio) e accompagnandolo a una spilla a forma di rosa, realizzata a mano all’uncinetto, ispirata allo stile di Frida Kahlo.

La figura di Frida Kahlo è ormai diventata iconica anche oltre il mondo dell’arte visiva, entrando a fare parte della cultura di massa. L’immagine del volto di Frida, con le sopracciglia unite, il rossetto rosso e i fiori tra i capelli è diventata riconoscibile immediatamente anche da chi non conosce la sua produzione artistica. Al suo volto vengono generalmente ricollegati un paio di eventi biografici: l’incidente sul tram quando era ragazza e la storia d’amore con Diego Rivera.

Il grande pregio di Un nastro intorno a una bomba è quello di costruire un racconto preciso della vita di Frida, attraverso il riferimento alla sua arte, e senza indugiare in particolari crudi non necessari.

Viné-Krupa racconta la vita di Frida Kahlo in modo lineare, dall’infanzia, la giovinezza in cui si appassiona alla pittura e alla politica, la vita adulta con Diego e senza di lui, i periodi passati fuori dal Messico, gli incontri con altri artisti e infine racconta della salute fragile e dei dolori di Frida, sempre utilizzando abiti e dipinti come punti di riferimento di questa narrazione.

Parlare di Frida Kahlo in questo modo, includendo le sue espressioni di sé e la sua voce nella narrazione (spesso vengono citati frammenti di lettere) sembra essere l’unico modo giusto di farlo. Quello che emerge è il ritratto di una donna e di un’artista dalla potenza narrativa ed evocativa senza pari, che le autrici della biografia cercano di riportare in modo tridimensionale, lontano dall’immagine iconica e senza voce di Frida Kahlo che possiamo trovare ormai su borse, tazze e magliette.

La scrittura di Viné-Krupa rimane essenziale, asciutta, lascia spazio dove possibile a testimonianze dirette, molto spesso lettere scritte da Frida stessa, indirizzate a lei oppure scritte da persone a lei vicine. Allo stesso modo le illustrazioni di Guély sono in bianco e nero, lontanissime dai colori sgargianti delle opere di Kahlo, e non sono copie dei dipinti, ma reinterpretazioni di dettagli. La sensazione è che le autrici lascino spazio per la figura di Frida Kahlo, che la raccontino restandole accanto ma senza mai sovrastarla.

L’arte di Frida Kahlo è un’arte intima, che fa riferimento alla vita e ai sentimenti dell’artista, ma acquisisce un valore universale grazie all’intensità con cui viene espressa. Gli abiti, d’altro canto, rimangono legati alla sua immagine in modo indissolubile, anche loro come espressione di sentimenti e personalità, ma meno universali.

L’arte di Kahlo viene anche definita profondamente femminile, nel senso di legata a tutti gli aspetti femminili dell’esistenza, da quelli più intimi e dolorosi (come i quadri dove racconta il suo aborto spontaneo) a quelli più ancestrali e vitali, dove Frida stessa, nel dipinto e nella realtà, diventa quasi una madre terra, una divinità legata alla natura, alla crescita, all’abbondanza. Questa percezione che abbiamo della pittrice è veicolata dal suo abbigliamento, Frida sceglie consapevolmente un certo tipo di vestiario per mostrarsi al mondo. Con il costume tehuana e i gioielli d’oro viene descritta dallo scrittore Carlos Fuentes come una dea atzeca, mentre nei periodi di rottura con Diego si taglia i capelli e si veste da uomo, come a rifiutare la sua apparenza femminile e presentarsi come qualcosa di diverso, una creatura ibrida, fluida, il cui aspetto è il riflesso diretto di quello che succede nel mondo interiore.

Questa correlazione fortissima tra l’identità della pittrice e il modo in cui presenta questa identità al mondo tramite arte e vestiario è il centro di Un nastro intorno a una bomba, dove vengono raccontati i vari volti di Frida Kahlo, con un taglio originale e rispettoso della figura dell’artista.

Sara Dealbera

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