Nido, il nuovo numero della rivista

Nido copertina della rivista

È solo un intreccio di rametti, quando si è fortunati c’è del fango che li tiene insieme. A volte le madri si strappano pelo o piume per renderlo accogliente e caldo, ma se ci pensiamo un nido è un ben misero riparo contro il mondo. Se ci sei nato, però, schiuso da un uovo azzurrino in una giornata in cui la primavera è ancora fredda, un nido è tutto il tuo mondo. Le giornate passano nel calore di altri corpi, tra le piume materne e quelle ancora chiuse della nidiata, l’intero universo filtrato da un gioco di rami e foglie. Se ti affacci ogni tanto puoi vedere altre covate simili alla tua, nascoste al sicuro tra le fronde alte, la testa dei più grandi che sbuca con aria di sfida. Loro affronteranno il cielo per primi, stanno già scalpitando.

Ci sono creature che cercano di rimanere nascoste, che subito dopo aver guardato oltre il bordo tornano a rintanarsi in mezzo ai fratelli, creature che si sentiranno implumi e impreparate per il resto della loro vita. E ci sono quelli che vogliono volare, che stiracchiano le ali ancora bagnate e sognano solo il momento in cui potranno lanciarsi fuori dal nido, spaventati ed euforici. Sono pronti, sono nati per quello, per allontanarsi dal rifugio sicuro. Nei racconti che abbiamo scelto per questo numero della rivista possiamo trovare entrambe le categorie: alcuni personaggi si lanciano nel mondo senza paura, altri non lasceranno mai la penombra rassicurante del nido.

In mezzo al folto dei rami, la creatura disegnata da Eleonora Castagna per la copertina si affaccia oltre l’orlo di un nido che è quasi un bozzolo. La accoglie e la trattiene, ma lei vuole volare e allarga le ali da insetto, fa forza sulle mani per spingersi fuori, annusa l’aria e sa che oggi è il giorno, oggi è il momento in cui inizia la vita vera.

Nell’Ouverture di questo numero, Guppy di Daniela Gambaro, illustrato da Sara Dealbera, il nido è uno scantinato, dove la protagonista tenta disperatamente di costruire un riparo per sé e per la sua relazione da un mondo ostile. Come un uccello che si ostina a covare delle uova che non potranno mai schiudersi, si aggrappa con tutte le forze alla promessa di un futuro più stabile, che potrà essere suo se solo riuscirà a prendersi cura di un acquario di pesci tropicali.

Se invece il nido è così ben nascosto da non essere trovato è una fortuna, soprattutto se non ospita uccellini ma una creatura mostruosa, come succede in Drago d’aprile di Greta Bienati, illustrato da Gaia Alba. Ci troviamo sul lago Maggiore nel 1934 e il Defendente avvista una creatura mostruosa nell’acqua, mentre si trova al largo a pescare. Tra l’ironia e la cronaca storica, il racconto segue la grande caccia al drago organizzata dai vari paeselli affacciati sul lago.

Piccolo zombi cretino, scritto da Paolo Filardo e illustrato da Sofia Casavecchi, invece, racconta di un nido fatto di calcoli, numeri e regole ferree date a sé stessi. Gli infiniti calcoli elaborati dal marito e le regole stabilite dalla protagonista formano un intreccio di rami che dovrebbe tenerli al sicuro, ma che – per quanto fitto – non è sufficiente per proteggerli davvero.

Il racconto errante di questo numero è Galles, scritto da Thomas Morris e illustrato da Lucia Baldassarri, che pubblichiamo nella traduzione di Tiziana Zaino. La scrittura essenziale di Morris ci porta a seguire Gareth, che per la prima volta va a vedere una partita allo stadio, accompagnato dal padre. È un momento di crescita, l’inizio dell’adolescenza, il primo vero volo fuori dal nido, ancora sotto l’ala paterna.

Il nido di cui parla Martina D’Angelo con La chiave, illustrato da Alice Marinelli, è un teatro vuoto dove si muove Clef, tra un amore impossibile e i ricordi dell’infanzia. Scritto con un linguaggio poetico e intenso, ci porta a chiederci se è mai davvero possibile proteggere qualcuno dal mondo, tenerlo sotto l’ala al riparo.

Infine, in Ciao Sibilla di Niccolò Monti, illustrato da Elisa Daccò, ci addentriamo nel folto degli alberi sull’isola del Giglio, dove creature sconosciute e banditi si nascondono in agguato. L’intreccio dei rami di gariga è così folto che è impossibile vedere chiaramente chi protegge cosa e quali sono i veri nemici. L’isola stessa è un gigantesco nido che nasconde un segreto come fosse un uovo e dobbiamo muoverci con cautela per poterlo sbirciare.

Che vogliate accoccolarvi in mezzo ai ramoscelli in cerca di riparo, o volare via alla prima possibilità per esplorare il mondo, speriamo che per voi questo numero sia come un nido caldo e confortevole.

Comincia subito a leggere, è gratis!

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