America brucia ancora. Reportage sulla campagna presidenziale 2016,
Ben Fountain
(minimum fax, 2020; trad. di A. Martinese)
Nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Joe Biden (sì, più o meno), America brucia ancora è stata un’utile lettura per confrontare, come una traduzione con il testo a fronte, ciò che sta succedendo in queste settimane Oltreoceano, in attesa dell’ election day di martedì prossimo, e ciò che già era accaduto quattro anni fa, quando il mondo si era svegliato con la notizia sconvolgente e inattesa dell’elezione di Donald Trump a 45° Presidente degli Stati Uniti d’America. Un esito del tutto imprevisto che ha dato seguito a una letteratura sterminata di articoli, studi, analisi, retrospettive da parte di scrittori, giornalisti, sociologi, politologi. Eppure, per quanto si sia già scritto tanto, le ragioni che hanno portato circa 63 milioni di persone a votare un tale personaggio – violento, misogino, volgare, razzista, ma ha anche dei difetti – restano un quesito che suscita ancora interesse e curiosità.
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